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Child Is Father to the Man

Blood, Sweat & Tears

Child Is Father to the Man

Osservando l'arcobaleno il poeta romantico inglese William Wordsworth riesce a percepire le stesse sensazioni che provava quand'era bambino, per questo nei versi di My Heart Leaps Up scrive che in sostanza è il bambino il padre dell'uomo, poiché il fanciullo essendo di animo puro e quindi privo di corruzione può assaporare ed apprezzare al massimo ciò che lo circonda, in particolare gli elementi naturali. Le percezioni che affiorano al poeta tramite la natura circostante, i Blood Sweat & Tears sono riusciti a riprodurle attraverso la musica del loro primo LP intitolato proprio Child Is Father to the Man. La copertina dell'album è geniale in questo senso, poiché viene raffigurato il titolo del disco in maniera abbastanza ironica: gli otto membri della band sono rappresentati mentre tengono in braccio una sorta di loro clone, solamente più minuto, appunto delle dimensioni di un bambino.

This album is unique (Rolling Stone Magazine).

La famosa rivista americana presenta l'album attraverso queste poche semplici parole e come dargli torto! Effettivamente mai come in questo caso siamo di fronte ad un disco unico, che nel lontano 1968 fu in grado di fondere alcuni dei generi più in voga di quegli anni come il rock psichedelico, il jazz ed il blues rock ad elementi della tradizione folk, R&B e persino della musica classica. D'altronde nella prima line up dei Blood, Sweat & Tears, formatasi nel 1967 a New York, erano presenti artisti di livello internazionale come i due ex membri dei Blues Project: il cantante, tastierista e compositore Al Kooper (già collaboratore di Bob Dylan) ed il chitarrista Steve Katz. A questi andranno ad aggiungersi inizialmente il bassista Jim Fielder, il batterista Bobby Colomby ed il sassofonista Fred Lipsius formando un quintetto che registrerà una prima demo. Poco dopo, per realizzare il primo full length, verranno convocati Dick Halligan al trombone e i trombettisti Randy Brecker e Jerry Weiss.

La musica all'interno del disco è variegata essendo riscontrabili tracce molto differenti fra loro, soprattutto per la grande quantità di strumenti utilizzati, vista anche la massiccia presenza di musicisti ospiti. La release è dunque camaleontica, complessa e regala emozioni e sorprese dall'inizio alla fine, anche per la presenza di numerose cover completamente differenti dalle versioni originali, inoltre la riuscita dei pezzi è affidata al gusto dei singoli artisti e alla sintonia che riescono ad instaurare fra loro. Al Kooper è fondamentale nella costruzione dei brani, composti in gran parte a lui, e nelle esecuzioni all'organo e all'ondioline, sempre capaci di donare dolcezza e raffinatezza al sound, ma altrettanto importanti sono i fiati, in particolare grazie al lavoro di Brecker e Weiss alle trombe e ai flicorni. Agli archi -arrangiati ottimamente dal produttore/musicista John Simon ed accompagnati da una pazza risata in sottofondo- spetta il compito di aprire l'album. Superata l'Overture potrete seguire l'ordine delle tracce impostato dalla band, altrimenti sentitevi liberi di ascoltare i brani in qualsiasi momento e senza alcuna restrizione, considerate le peculiarità che ciascuno contiene. I Love You More Than You'll Ever Know è una canzone da sogno: i ritmi sono lenti e vi è una perfetta armonia fra i vari strumenti, l'organo accompagna perfettamente i suoni caldi e blues della chitarra fino a lasciare spazio ad uno splendido assolo di sax, per poi passare il pallino del gioco alle trombe. My Days Are Numbered inizialmente ricorda le esecuzioni delle bande di paese, ma si caratterizza per la raffinatezza del piano sul ritornello soffice e vellutato e per un solo di chitarra allucinogeno. I Can't Quit Her e House in the Country sono i brani più movimentati dell'LP e si avvicinano maggiormente al rock anni '60, pur mantenendo delle unicità proprie dei BS&T come il livello tecnico altissimo e le melodie simpatiche e un po' malate. Meagan's Gypsy Eyes è uno dei brani più particolari del disco: dolce, vibrante e psichedelico anche grazie alla performance vocale di Steve Katz, il quale è apprezzabile al microfono pure sul fantastico rifacimento di Morning Glory, track originariamente scritta da Larry Beckett e Tim Buckley. Somethin' Goin' On dura otto minuti ed è il brano più complesso dell'LP, infatti potrebbe ricordare il jazz nella difficoltà della costruzione, ma è chiaramente blues/rock nel sound: i musicisti si divertono nelle fasi strumentali dando prova delle loro abilità ed improvvisando solo e scale armoniche eccezionali. The Modern Adventures of Plato, Diogenes and Freud vede archi e voce protagonisti, poiché sono loro a prendersi la scena e a realizzare una melodia che coinvolge e trasporta l'ascoltatore nella musica da camera; tra le righe si può scorgere un'atmosfera inquietante attenuata dalla voce pacata di Al Kooper. Le cover meritano un capitolo a parte dato che sono scelte ed arrangiate sapientemente, in particolare la stupenda cantautoriale Without Her di Harry Nilsson, trasformata in un'elegante brano jazz da sala d'attesa e Just One Smile, dove la band americana si supera. Il pezzo scritto da Randy Newman e portato al successo da Gene Pitney nel 1965 viene completamente stravolto dai Blood Sweat & Tears, i quali riescono a trasformare una bellissima track pop nazionalpopolare in una canzone maestosa e regale, grazie al solito fantastico lavoro dei fiati. La versione soul/rock di So Much Love di Gerry Goffin e Carole King è conclusa da un Bobby Colomby scatenato dietro le pelli e si aggancia direttamente all'Underture generata dagli archi.

Non può essere casuale il fatto che il tema centrale dei testi sia l'amore perduto o comunque un amore finito male. Perché in effetti cos'è che separa l'uomo dal bambino se non proprio l'amore nei confronti di una donna e il non poter (soprav)vivere senza di lei? Così durante il disco l'adulto, orfano di una compagna, torna a provare le stesse sensazioni di quel fanciullo innocente di fronte all'arcobaleno: quel senso di nostalgia, di pace e d'incorruttibilità trasmesso dalla natura e racchiuso nelle note di Child Is Father to the Man.



Formazione ufficiale

Al Kooper - voce, organo, piano
Steve Katz - chitarra, liuto
Jim Fielder - basso
Bobby Colomby - batteria, percussioni, voce
Randy Brecker - tromba, flicorno
Jerry Weiss - tromba, flicorno
Dick Halligan - trombone
Fred Lipsius - sassofono



Ospiti

John Simon - pianoforte (mendes) (brano: Without Her)
Ztak Evets - chitarra solista (brano: My Days Are Numbered)
Al Gorgoni - chitarra (brano: Without Her)
Fred Catero - arrangiamenti (brano: Without Her)
Fred Catero - effetti sonori (brano: So Much Love / Underture)
BST&T String Ensemble (brani: Overture / The Modern Adventures of Plato, Diogenes and Freud)
Doug James - shaker (brano: I Can't Quit Her)
Larry Waterman - effetti sonori (hisses) (brano: House in the Country)
Penny Gladstone - urla (brano: House in the Country)
Soul Chorus - cori (brani: I Can't Quit Her e So Much Love / Underture)
Componenti BST&T String Ensemble:
Gene Orloff - violino
Leon Kruczek - violino
Paul Gershman - violino
Harry Lookofsky - violino
Julie Held - violino
Manny Green - violino
Anahid Ajemian - violino
Harry Katzman - violino
Manny Vardi - viola
Harold Colletta - viola
Charles McCracken - violoncello
Alan Schulman - violoncello
Melba Moorman - accompagnamento vocale, cori
Valerie Simpson - accompagnamento vocale, cori

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